
Ecco. Doveva succedere prima o poi di "convertirsi" dal cartaceo al virtuale.
E se fosse la vita ad essere un carnevale?
Tra coriandoli e stelle filanti, anche quest’anno, il carnevale se ne va; una tradizione ultracentenaria che alcuni di noi iniziano a non sentire più, eppure non capita spesso di vedere Robin Hood, Batman, Cenerentola, mago Merlino, … per un giorno personaggi di fumetti e cartoni animati prendono vita tra le strade del nostro paese, per un giorno anche loro esistono e per un giorno anche noi possiamo essere degli eroi. Maschere, trucco, parrucche, qualsiasi cosa pur di non farsi riconoscere; sarà il caffè senza zucchero, il pacchetto di Chesterfield che fumiamo solo noi o il tatuaggio che spunta maldestramente dalla maschera, a parlare chiaro. In fondo siamo fatti per essere noi stessi e anche la maschera che portiamo ogni giorno prima o poi cadrà svelando quello che realmente siamo, le nostre idee, i nostri limiti, i nostri amori e i nostri ideali. Forse basterebbe togliere quella maschera per essere irriconoscibili, rinunciare a tutte quelle parti di noi che in realtà di noi non sono ma che così ci vogliono far credere. Quanti sarebbero in grado di riconoscerci se ci vestissimo da noi stessi? Amici, parenti, fidanzate, forse nemmeno loro riuscirebbero a riconoscere chi si cela dietro alla maschera che sole, vento, acqua, giorno dopo giorno, hanno scolpito sul nostro volto. Una maschera che forse è qualcosa di più di un semplice travestimento di carnevale, ci permette di vivere e ogni giorno la indossiamo un po’ per scelta un po’ per obbligo. Ma possiamo fare a meno di questa maschera? In questa maschera ci siamo noi, con noi è cresciuta, cambiata, quando si è rotta l’abbiamo ricucita; è da dietro i suoi buchi che osserviamo e viviamo il mondo ed è dentro quella maschera che soffochiamo noi stessi. Schopenhauer parlava di un mondo nascosto dietro ad un velo, non so se conoscesse il carnevale ma a questo punto viene spontaneo chiedermi, e se fosse la vita ad essere un carnevale?
(Federico Vaienti, Università di Parma)
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