venerdì 5 marzo 2010

Questo è Teatro




Ancora tre serate per assistere ad una grande lezione di Teatro. Quella di Giancarlo "Lallo" Ilari, protagonista unico dell'opera beckettiana L'ultimo nastro di Krapp, sotto la regia di Massimiliano Farau. Un uomo spettinato in una stanza buia "ascolta" il suo passato. Un monologo scandito da silenzio alternato ad un'unica registrazione, in cui parla un Krapp trentanovenne "sano come un pesce", un Krapp giovane che decide di dare il suo addio all'amore. Quello che vediamo, o che spiamo, forse, dalla cornice nera del pubblico è un uomo vecchio, che fa i conti con se stesso; che si da del "coglione", che sbuffa, brontola, rabbrividisce, si alza, si siede, che sta zitto mentre la voce di un "io" giovane esce dal registratore. Un uomo che si fa prendere dalla rabbia del rimpianto e dopo avere messo in ordine le scatole di latta contenenti le preziosissime bobine, le lancia per terra: scaglia la sua storia contro il pavimento. Perchè quello che c'è adesso, quello che resta di Krapp, è ciò che il pubblico vede "abusivamente", è la goffaggine di un corpo stanco che abbraccia il registratore e lo guarda, con gli occhi lucidi. L'eloquenza muta che si realizza nei gesti, nelle espressioni. Un silenzio che non annoia, un silenzio che si riempie delle parole di "un altro", niente più che una voce, incastrata in un nastro. E Krapp si alza, si siede, manda avanti e indietro il nastro in modo compulsivo, si lascia commuovere e arrabbiare e deludere dal fantasma di cui solo la voce possiamo percepire.
Sempre quel corpo pesante che ritorna a "marcare il territorio" dei drammi di uno dei più grandi e difficili drammaturghi del nostro tempo.
Spara allo stomaco e alla gola, quest'opera, è da "metabolizzare", da osservare ma con delicatezza. Perchè ci sono età per tutto, e anche per questo dramma. Per gli occhi giovani che poco riescono a immaginare cosa sia la "felicità perduta"; e per gli occhi adulti, che possono forse riconoscersi in uno sguardo triste, testimone di sbagli e rimpianti intrappolati in una bobina o più semplicemente nella memoria.
F.L.

L'ultimo nastro di Krapp - dal 10 febbraio al 7 marzo - Teatro Due, Parma

Link:

- www.teatrodue.org (sul sito del teatro è possibile trovare tutte le informazioni relative alla stagione 09/10 ma anche la scheda di L'ultimo nastro di Krapp, accompagnata da un video dello spettacolo)

- http://parma.repubblica.it/multimedia/home/22919122/1/5 (Video-intervista brevissima al protagonista Ilari, uno dei mostri sacri del nostro teatro. Un ritratto abbozzato ma estremamente dolce, malinconico, autoironico. Trovate i link ad altre video-interviste a "Lallo" Ilari )

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